La cucina del borgo di Banari punta su cibi semplici, genuini e deliziosi. Particolare non trascurabile, è sia biologica che sostenibile poiché gli ingredienti su cui si basa sono prevalentemente a chilometro zero. I banaresi sono stati educati al rispetto della terra per il suo potenziale: può succedere, infatti, che un avvocato sia allo stesso tempo allevatore... fa parte della nostra tradizione!
Uno dei prodotti simbolo è senz’altro la cipolla dorata di Banari: grossa e piatta, di sapore dolce, è celebrata in sagre e rassegne annuali. Non può poi mancare il pane, con s’ammoddigadu e su fresinu; tra i formaggi più gustosi, si hanno pecorini e regottu mustiu. La salsiccia di tipo Banari è ancora preparata secondo antichi procedimenti; la pasticceria offre dolci per ogni ricorrenza: oltre ai più classici, spiccano anchitortos, cotzulas e sa tumbara, delicato flan di latte con un leggero retrogusto di limone.
Il confine tra gastronomia e artigianato è piuttosto labile: i prodotti sono preparati con sapienza e raffinatezza, come piccole opere d’arte. Capita di ritrovarli nei capolavori del Maestro Carta; sono gli ingredienti lavorati da mani esperte come quelle degli storici scalpellini della trachite rossa - contemporaneamente agricoltori - de sos furreddaios, dei falegnami e del giovanissimo pellettiere.
Un turbinio di sapori, colori e arte che coinvolgerà sempre più cittadini temporanei.