Pala 'e idda è il nome della suggestiva collina alberata e sempreverde alle spalle di Banari, (a sas palas de sa idda, da qui il suo nome) dal passato piuttosto vivace. Un tempo nascondiglio di banditi, funse per anni da vero e proprio granaio fino al rimboschimento di tutta la sua superficie, a seguito di un’importante operazione di bonifica di oltre quarant’anni fa: tra pini, querce e betulle si aggirano martore, volpi, cinghiali e picchi.
Un piccolo paradiso per camminatori, amanti della natura e dell’archeologia: grazie alla presenza di sicure stradine sterrate, è possibile percorrerne il perimetro o visitarne la cima seguendo più percorsi.
Pala 'e Idda custodisce due antiche pinnetas, testimonianza della funzione del territorio adibito a pascolo e coltivazione: si tratta di costruzioni di forma conica completamente in pietra a secco; la loro particolare forma circolare e i materiali usati nella costruzione le rendono simili alle antiche capanne nuragiche. Furono utilizzate dai pastori per il pernottamento in territori selvaggi o poco accessibili, per il deposito di vivande o di materiali vari utili al lavoro con il bestiame.
La prima è a pianta circolare con copertura a tholos, non interamente conservata. L'ingresso principale è architravato; dall'interno si nota la presenza di una finestra non visibile esternamente perché rinzeppata con pietre poste di taglio. Sul lato sinistro della pinnetta si snodano due scale ricavate a risparmio su una parete aggiuntiva, forse funzionali alla costruzione. Sul lato destro si trova un filare di pietre con probabile funzione di bancone. La pinnetta non subisce nessun riutilizzo.
La seconda, a pochi metri di distanza, si trova in buono stato di conservazione: la falsa cupola è completa, l'ingresso architravato e l'interno è composto da una stanza semplice. Di fronte all'ingresso, dei grossi massi fungono da sedile.
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