Il complesso monastico di Santa Maria di Cea (originariamente Seve, seconda metà del XII secolo) sorge a pochi chilometri da Banari - in una fertile vallata attraversata da due fiumi, il Rio Biddighinzu e il rio de S’Adde - ed è costituito dalla chiesetta romanica ad aula unica absidata, da un cortile interno recintato con pozzo adibito all’allevamento di animali e a colture agricole e da alcuni edifici conosciuti come il romitorio.
Il territorio di Banari, ricchissimo di storia (2500/2000 a. C., con nuraghe e domus risalenti all’epoca della Cultura d’Ozieri), era costituito nel medioevo dal Priorato di Santa Maria e dal villaggio di Seve, ancora vivo nella tradizione orale dei banaresi e forse sorto in stretta connessione con in monastero (oggi non ne rimane che un cumulo di pietre). Inizialmente parte della Curatoria di Figulinas (giudicato di Torres), successivamente acquisito dai Malaspina per poi passare sotto il controllo della curia regia aragonese, Seve si spopolò tra il XIV e il XV secolo, presumibilmente per l’emergere di villaggi vicini (Vanari), verso i quali si svilupparono i flussi migratori che portarono allo spopolamento della vallata. Quale unica memoria dell’antico insediamento medievale, rimase e rimane tuttora la chiesa di Santa Maria.
Per ulteriori approfondimenti su storia e territorio di Banari, si consiglia la lettura dei seguenti testi.