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    Il centro storico e i suoi palattos

  • Il centro storico di Banari si conserva ancora oggi come testimone del passato di un borgo ricco di storia, tradizioni e cultura: il cittadino temporaneo avrà la possibilità di ammirare antiche facciate, architravi, sas pezzas e decori in trachite rossa, sapientemente lavorata dalle mani esperte di bravi scalpellini e muraioli.
     
    Partendo da Largo Gramsci, ai piedi della centenaria palma, si prosegue verso via Marongiu. Subito sulla sinistra, Montiju: letteralmente ‘piccola collina’, custodisce l’esempio di un’antica casa banarese perfettamente conservata, Sa Domo e Sos Banditos. Poco oltre si raggiunge Sa Carrela de Sos Palattos, perché abitata in periodo feudale dalle famiglie nobili del posto. Il primo edificio è Palattu Marongiu, appartenuto a monsignor Diego Marongiu del Rio, figura di spicco di fine ottocento: arcivescovo di Sassari (‘il più colto’, come lo definì Enrico Costa), docente di diritto canonico all’Università di Sassari e membro della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna. A fianco, S’Asilo: altra storica dimora in trachite rossa banarese risalente al XIII-XIV secolo, convertita in asilo nella prima metà del novecento e ora B&B.
     
    Con una piccola deviazione in via Sassari, si arriva all’ingresso della Fondazione Logudoro Meilogu: nata nel 2001 per iniziativa del Maestro Giuseppe Carta, valorizza e divulga l’arte in tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento al patrimonio regionale sardo. La FLM dispone di due grandi sedi espositive: Palattu Tonca, altro storico edificio con facciata in pietra a vista del XII secolo, e una struttura moderna del 2007; insieme costituiscono, con gli annessi giardini e piazza, un vero complesso museale operativo.
     
    Sul piazzale della chiesa di San Lorenzo, si affaccia Palattu Solinas-Zamboni, ora sede della biblioteca e Casa dell’Ospite; sul retro Sa Caminera, col suo sentiero dal panorama suggestivo, il quale conduce a una ex cappella privata.
     
    Infine la Casa Comunale: costruzione in pietra rossa della prima metà del XIX secolo appartenuto ai Solinas; l’aula consiliare conserva la volta a botte tipica delle abitazioni della zona, denominata non a caso Sas Bovedas - l’attuale piazza Antonio Solinas, salotto e punto d’incontro per tutta la comunità locale.
     
    Per ulteriori approfondimenti su storia e territorio di Banari, si consiglia la lettura dei seguenti testi.
     
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